Albini a Miabi: la testimonianza di Gesualdo Carozza

Albini a Miabi: la testimonianza di Gesualdo Carozza

Nel suo bel rapporto sulla visita umanitaria fatta lo scorso autunno a Miabi (Congo) alla Comunità del Buon Samaritano creata una decina di anni fa da Don Daniel insieme ad un esiguo gruppo di volontari benefattori, Roberto Servadio,  esperto ottico optometrista, ha fatto una interessante rassegna degli eventi da lui vissuti e delle sue riflessioni sulle condizioni ambientali e sociali del luogo dove sorge la Scuola con tutti gli altri servizi necessari per il suo buon funzionamento, Scuola che oggi accoglie più di mille alunni dalla scuola primaria alla licenza liceale compresi gli alunni Albini.

Oltre alla povertà generale in cui vive la gente, egli è stato colpito soprattutto dal grande numero di Albini, di ogni fascia di età, che oltre a vivere nella povertà del paese, non hanno alcun sostegno medico, oculistico, dermatologico: “..…La loro pelle mostra tutti i segni di infiammazioni e di invecchiamento precoce, pochissimi hanno occhiali da sole e la loro condizione visiva è pessima non solo per una miopia quasi sempre presente ma soprattutto per un ristagno (oscillazione ritmica involontaria degli occhi) che non consente loro di fissare in alcun modo un oggetto….”. Così Roberto scrive nel suo rapporto dopo aver visitato più di  400 albini e accertato che  la metà di essi è affetta da miopia o da astigmatismo o da cataratta avanzata e di altri difetti della vista da tenere sotto controllo. Per loro, egli aveva portato con sé  da distribuire in loco un congruo numero di occhiali da sole e da vista già prenotati e varie confezioni di creme protettive per la pelle da dare alle persone albine.

Tale condizione di vita, per un scolaro albino, rappresenta una difficoltà quotidiana quasi insormontabile. A causa della sua miopia l’albino non può vedere bene la lavagna, non può leggere né scrivere in modo adeguato, né può agire in modo spigliato in classe e durante le ricreazioni tende ad isolarsi poiché non si sente a suo agio, non partecipa ai  giochi e, a volte, si sente escluso. Il suo problema ostacola la sua normale scolarizzazione e il suo inserimento sociale. Spesso è indotto ad abbandonare la scuola senza un’assistenza medica e psicologica appropriata che né la famiglia, né la scuola che lo accoglie può garantire per mancanza di risorse materiali necessarie per il suo inserimento.

A ciò si aggiunge il disagio sociale storico in cui vivono gli albini in alcune regioni dell’Africa dove l’albinismo è molto più diffuso (1su4.000 nascite circa) dovuto alla consanguineità costituzionale che si manifesta con la mancanza di melanina nella pelle, nei capelli e negli occhi. Chi è affetto da questa patologia ha serie difficoltà visive e corre un alto rischio di tumori della pelle.

A causa dei loro tratti somatici tipici, dell’ignoranza e della superstizione gli Albini sono oggetto di derisione, di discriminazione sociale e di violenze. Spesso sono considerati mentalmente ritardati. La “diversità” è diventata motivo di segregazione e di persecuzione poiché viene vista come un castigo divino ed è considerato un portatore di sventure soprattutto dagli sciamani-stregoni e spesso anche dalle famiglie stesse le cui credenze sciamaniche ataviche e l’ignoranza sono più radicate delle spiegazioni mediche. E’stato accertato che, in alcune regioni dell’Africa sub sahariana, gli albini sono relegati in strutture governative costruite in luoghi remoti, lontani dalle famiglie e abbandonati a se stessi in condizioni di vita disumana. In più, è bene ricordarlo, si è sviluppata nel tempo la credenza secondo cui gli albini sono essere immortali dotati di poteri magici  e  le parti del loro corpo portano fortuna e successo nella vita. Esse sono vendute dagli stregoni in loco a caro prezzo  come fossero amuleti e talismani. E’ nato così, nel tempo, un traffico di organi umani molto redditizio. Di questo mercato infame si sono interessati le Nazioni Unite, molte ONG internazionali e governi locali i quali hanno attivato e sostenuto materialmente  puntuali campagne di sensibilizzazione  sull’albinismo e di educazione sui diritti umani al fine di stroncare tale fenomeno.

Per tenere viva tale esigenza, nel 2015 l’ONU ha istituito la Giornata Internazionale dell’Albinismo che si celebra ogni anno il 13 giugno.

LA NOSTRA ASSOCIAZIONE benefica, il Buon Samaritano, fedele ai sui principi e valori fondanti di “ attenzione per gli ultimi tra gli ultimi”,  di accoglienza, di integrazione, di solidarietà, di lotta contro la fame e ogni altra forma di alienazione e di disagio umano, continua a sostenere con impegno  la SCUOLA creata a Miabi e tutte le altre attività di sviluppo umano, socio-culturali ed economiche da essa organizzate o ad essa collegate. Gli albini sono una categoria di questi ultimi tra gli ultimi che hanno tanto bisogno di solidarietà e di sostegno

L’esperienza fatta e raccontata dall’ottico benefattore  Roberto Servadio vuole essere anche un invito per un impegno costante in favore e in difesa di questa categoria di persone sfortunate e disagiate .

        Gesualdo Carozza