Repubblica Democratica del Congo: il cuore grande, ma povero dell’Africa

Repubblica Democratica del Congo: il cuore grande, ma povero dell’Africa

Situata nel cuore dell’Africa centrale, la Repubblica Democratica del Congo è il secondo paese più grande dell’Africa e con i suoi stimati 72 milioni di abitanti è il paese francofono più popoloso dell’Africa. Vi convivono circa 400 gruppi etnici diversi.

Nonostante i governo vanta la crescita la situazione umanitaria, la Repubblica Democratica del Congo continua ad essere caratterizzata da una preoccupante crisi, la cui estensione e profondità rappresenta un elemento di seria minaccia per la sopravvivenza dell’intera popolazione, sia dal punto di vista della sicurezza alimentare e sanitaria  che  dell’ instabilità politica e militare.

Il Paese ha conosciuto negli ultimi 20 anni una guerra sanguinosa nella parte est anche con occupazione del suo territorio da eserciti di paesi confinanti. Tuttora la parte orientale del paese è teatro di scontri di gruppi armati e di estrazioni e esportazioni illegali di minerali di cui è ricco il territorio. Per tutti questi motivi, sul piano economico, nonostante le sue enormi risorse minerarie, forestali, idriche ed agricole, la Repubblica Democratica del Congo rimane paradossalmente uno dei Paesi più poveri dell’Africa. L’indice di sviluppo umano (HDI) è regredito ad una media dell’1,7%  all’anno a partire dal 1990, ed oggi questa nazione è fra i Paesi più poveri del mondo. Ma si può fare molto e per questo il Buon Samaritano opera in quest’area.

Vaste zone del territorio di Miabi, uno dei villaggi congolesi dove il Buon Samaritano ha attivi dei progetti,  risultano fertili e con un ottimo potenziale, ma solo il 3,5% della superficie attualmente è coltivata per la sussistenza e con l’impiego della forza esclusivamente umana. Tale dato si contrappone in maniera significativa con la grossa percentuale di forza lavoro impiegata nel settore dell’estrazione mineraria dei diamanti, che ad oggi attrae migliaia di giovani a discapito del loro percorso educativo/formativo. L’interesse per le miniere dei diamanti, e le condizioni di lavoro ad esse collegate, hanno fatto tralasciare l’agricoltura e il suo potenziale rendendo il territorio di Miabi uno dei più poveri delle regioni confinanti con il più alto tasso di malnutrizione e morte per fame e  più elevato tasso di abbandono scolastico della regione del Kasai. Sussiste un grave fenomeno di abbandono scolastico a causa della mancanza di sostegno da parte dello Stato che dovrebbe garantire l’istruzione obbligatoria e la remunerazione degli insegnanti. La povertà estrema  non permette a tante famiglie di pagare la ratta scolastica dei figli per poter proseguire nella formazione. Il settore dell’istruzione è in una condizione di grande sofferenza e precarietà, gli insegnanti sono sotto pagati o semplicemente non pagati e ricompensati di tanto in tanto dalla colletta dei genitori. Il Buon Samaritano entrando in questa storia di lacrime ha puntato fin dall’inizio sul rafforzamento della scolarizzazione dei bambini e giovani più poveri tra i poveri. Così è nata la scuola Buon Samaritano a Miabi dove bambini orfani e in condizioni precarie studiano gratuitamente e quelli denutriti hanno accesso a una mensa scolastica mantenuta con le adozioni a distanza sostenute dalle famiglie italiane. C’è ancora molto da fare, ma ogni giorno il Buon Samaritano contribuisce a costruire le fondamenta per un futuro migliore in Repubblica Democratica del Congo.